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Le lavorazioni per il nuovo Album hanno avuto inizio nel mese di Febbraio 2022.
In verità l'opera aveva già preso il via in forma embrionale all'indomani dalla chiusura del disco "quantum". Ma nella mia visione ci vuole molto tempo affinché un'opera discografica prenda la giusta forma, tale da potersi accettare come fermata per sempre in un qualunque supporto solido per essere proposta, figuriamoci se la si deve poi considerare come principalmente sparsa nel nulla del virtuale.
Una volta resa pubblica essa è l'equivalente di una partitura, che resterà come documento inequivocabile su ciò che hai potuto e saputo fermare in musica.
Le prime lavorazioni del disco, iniziate presso il "Taverna Studio" di Marco Giuradei in Franciacorta solo pochi mesi dopo la pubblicazione di "quantum", sono avvenute con la produzione dello stesso Marco Giuradei. In seguito sono state riprese da me, e qui scrivo le mie visioni sulla realizzazione di un album per me fondamentale, partorito nella società difficile in cui ci troviamo a navigare. Io ne ho così curato una corposa ed ennesima post-produzione, con l'aggiunta di nuovi brani preceduta una rinnovata integrale pre-produzione, avvenuta presso gli Studi "Larsen", in Val Cavallina, con l'affettuosa collaborazione di Fabrizio Nieddu. Tutto questo grazie alla impagabile collaborazione creativa e il grande fraterno contributo del gruppo di musicisti eccellenti che mi pregio di avere da anni come amici nonché compagni di palco, quali: Meg Russo, al pianoforte, organo, sintetizzatori, wurlitzer, arrangiamento archi e struttura brani; Luca Terzi, alle chitarre elettriche, voci, arrangiamento e struttura dei brani; Fabrizio Carriero, alla batteria e alle percussioni. Le sessioni di registrazione dei brani definitivi si sono inoltre avvalse della presenza preziosa di Giulio Corini al basso, Marco Giuradei, al basso, pianoforte, organo, sintetizzatore, chitarre, voci; in precedenza, alcune sessioni di batteria avevano visto la mano di Gionata Giardina.
Dopo una rigorosa selezione dei brani da portare a compimento e nuove riprese integrali effettuate presso "Lunar Studio" di Luigi Mandelli a Calco, una presa visione degli scenari, avvenuta presso gli Studi "The House of Love" a cura di Lory Muratti, sul Lago di Monate, e dopo conseguenti ulteriori valutazioni, le lavorazioni sono state da me spostate definitivamente presso gli Studi "Sotto il Mare Recording", di Luca Tacconi, a Madonna dell'Uva Secca, nel più immersivo isolamento.
Lì i brani selezionati sono stati sistemati e rivisti, ma hanno soprattutto avuto luogo lunghe sedute di missaggio, opera di Luca Tacconi e del sottoscritto con la supervisione di Meg Russo.
Infine sono state oggetto di masterizzazione, ad opera di Luca Tacconi.
L'album ha dunque seguito un percorso molto lungo e articolato, che non vuole dimenticarsi neppure delle estenuanti sedute di pre e post produzione tenutesi presso la mia dimora in compagnia della fondamentale Meg Russo, in Brianza, e presso l'adiacente "Gem Studio" con l'affettuosa, costante presenza creativa di Isabella Vimercati.
Riassumo qui da quante vite è dunque passato ciò che alla sua pubblicazione avrà un titolo che al momento resta sospeso:
Taverna Studio, di Marco Giuradei in Franciacorta
Studi Larsen, in Val Cavallina, grazie a Fabrizio Nieddu
Gem Studio, di Isabella Vimercati, in Brianza
Lunar Studio, di Luigi Mandelli, a Calco
The House of Love, di Lory Muratti, sul Lago di Monate
Onorato Studio, in Brianza
Sotto il Mare Recording Studios, di Luca Tacconi, Madonna dell'Uva Secca
Da un confronto con la grande professionalità dell'amico Giovanni Versari, nel suo celeberrimo La Maestà Studio, erano nate delle proposte per capire a quale personalità affidare i missaggi del disco, e da quel momento ho molto faticato a conciliare esigenze e tempistiche mie con quelle altrui. Devo quindi riconoscere pazienza e professione a chi ho consultato senza poi addivenire ad una compiuta definizione dell'incarico, come nel caso di Raffaele Stefani, pregiato produttore, e di Matteo De Napoli, di Maison Musique Factory, di Suisio.
Una rinnovata intesa personale è invece sorta con Mauro Teho Teardo, col quale, quando e se i percorsi rispettivi lo permetteranno, incroceremo chitarre e idee attorno ad un banco di registrazione.
Così tanto tempo ed energie, coinvolgimenti personali, lavoro, viaggi e costi straordinari per la realizzazione di un disco che si propone fuori dalle egide del mercato, e per di più nel 2025, nell'epoca della fine del supporto fisico, fine degli ascolti accurati, e quando la musica tende ad evaporare e a divenire un'arte dimenticata.
È follia?
Megalomania?
Mancanza di senso della misura?
Maniacale perfezionismo?
Forse tutto questo insieme, o semplicemente una visione personale del fare musica, orgogliosamente controcorrente, nell'innamoramento del puro dare.
Si riesce ancora a comprendere il ruolo di chi lavora con le idee per le idee?
L'artista, l'intellettuale, è ancora padrone di sé, oppure è ormai irreversibilmente vittima del mercato?
Comunque stiano le cose, vorrei qui aggiungere ragioni diciamo filosofiche e legate all'epoca in cui tutto questo avviene.
Con la consapevolezza di essere coevo di un periodo storico di enorme portata e intriso di profondi cambiamenti, messomi di fronte alla mia scrittura e rileggendo in essa il senso delle tante prove consegnate al pubblico come compositore di canzoni nel corso di diversi anni di lavoro, ho ripreso il mio ruolo originario di produttore, riallacciandolo nel modo più sensibile e rinnovato a quello di autore e compositore. Ho intrapreso così un'opera di lenta tessitura delle trame di ogni singola canzone, riadattando e montando/smontando le varie parti di cui esse sono composte. Volevo solo che la voce che esprimo attraverso le mie canzoni mi rappresentasse davvero, e non fosse il frutto di una fugace frequentazione di sedi di registrazione, né serva di alcuna tendenza o committenza di sorta.
Se niente può più avere il privilegio dell'approfondimento, l'unica risposta possibile è la scrupolosa amorevole dedica all'opera, affinché essa dica qualcosa di noi e del mondo in cui si è espressa.
La mia vita creativa del resto non è incentrata unicamente sulla musica, e chi sa qualcosa di me, sa quanto letteratura, pittura e diverse altre forme di linguaggio facciano parte del mio percorso.
Questa distillazione delle canzoni si è così intrecciata ad altre importanti esperienze, inclusi concerti a favore di cause politiche e civili, e si è avvalsa anche di quelle per crescere.
L'opera non può prescindere dalla vita di chi la realizza e sarebbe ipocrita leggere una creazione evitando di considerare le notevoli incidenze che la vita dell'artista e la Storia stessa impongono.
Tutti ciò per me ha un preciso nome, e quel nome è verità umana.
Se operassimo per pure ragioni mercantili, allora i percorsi della vita potrebbero rimanerne esclusi, nell'ipocrisia eletta a prodotto urgente per un mercato in vertiginosa trasformazione e votato alla più opportunistica concorrenza.
Così non è per me, e questo è il mio grande privilegio.
Il pensiero musicale, le incessanti sessioni di prove, le incisioni, gli approcci sperimentali agli strumenti e alle apparecchiature, gli incontri e i confronti professionali, le notti e le albe trascorse a realizzare determinate versioni, i missaggi e la masterizzazione di una manciata di brani che prende via via una forma sempre più definita, nel loro insieme sono come un'equazione che stabilirà la bontà di una intuizione. Vissuta così, non è impresa facile, né sbrigativa, soprattutto se non accetti alcuna urgenza di precipitarti sul mercato, ma intendi arrivarci solo e quando avrai ottenuto la misura giusta del tuo sentire. Non credere a chi parla di urgenza di uscire e di presenziare: è una delle più diffuse follie del nostro tempo.
Il mondo è sempre pronto a riceverti appieno o ad ignorarti, sei tu che devi arrivare a quell'incontro preparato.
Da qui in poi la storia di quest'opera prosegue in un vitale divenire.
I musicisti coinvolti: Meg Russo, tastiere, pianoforte, campioni Wurlitzer, piano Rhodes, organo Hammond, sintetizzatori analogici, scrittura e arrangiamento archi, pre-produzione e montaggio digitale, co-produzione esecutiva, produzione; Luca Terzi, chitarre elettriche, ebow, chitarra acustica, chitarra 12 corde, banjo e voci, scrittura e arrangiamento; Marco Giuradei, sintetizzatori, basso elettrico, voci, pre-produzione, montaggio digitale, missaggio prime versioni di alcuni brani, produzione artistica di alcuni brani; Fabrizio Carriero, batteria e percussioni di tutte le tracce definitive; Isabella Vimercati, voce femminile, cori, batteria e percussioni, arrangiamento, pre-produzione, montaggio digitale; Giulia Mabellini, violino e somma violini per sezione archi; Giulio Corini, basso; Gionata Giardina, batteria e percussioni delle prime versioni di alcuni brani; Federico Fenucci, chitarra elettrica e basso delle prime versioni di alcuni brani; Tita Cris, voci femminili; Cristina Biava, voci femminili e cori; Gaia Riva, violino delle prime versioni di alcuni brani; Luca Tacconi, chitarre ebow, post-produzione, montaggio digitale, registrazioni, missaggi su banco analogico e in digitale e masterizzazione di tutte le tracce definitive. Onorato: musica e parole, produzione artistica, co-produzione esecutiva, registrazioni, montaggio digitale, arrangiamento, chitarra folk, chitarra elettrica, sintetizzatori analogici e digitali, pianoforte verticale, organo, macchina dei ritmi, shaker, cori, voce.
Produzione artistica gianCarlo Onorato.
Prodotto da Meg Russo e gianCarlo Onorato.
Qualunque via prenda l'opera alla sua pubblicazione, qualunque accoglienza possa ricevere oggi o domani, realizzarla è stato un grande privilegio, vissuto come una svolta nella mia produzione discografica.